Un tagliere tipico con formaggi e salumi, accompagnato da marmellate, confetture e miele, cullato da vini superbi. Ecco perché un aperitivo marchigiano può essere perfetto.
Le Marche sono costituite per il 70% da territori collinari, molti dei quali a ridosso del mare: questa conformazione ne fa una regione ideale per gli oliveti, i vigneti, i frutteti e gli allevamenti. In una parola, per la buona tavola. Dall’olio extravergine d’oliva al vino, passando per i formaggi ed i salumi tipici del territorio, per finire con le confetture, le marmellate e l’eccellenza del miele marchigiano, pluripremiato punto di riferimento per l’intera produzione nazionale.
Senza volersi addentrare nelle specialità culinarie di questa terra (che vanta un’importate tradizione enogastronomica), i sapori genuini e autentici delle Marche stanno tutti anche in un semplice tagliere di salumi e formaggi tipici, accompagnato da un calice di ottimo Verdicchio dei Castelli di Jesi fresco al punto giusto. Hai mai pensato di offrire un “aperitivo 100% marchigiano” alla tua famiglia o ai tuoi ospiti?
In questo post ti spieghiamo come prepararne uno mettendo insieme le eccellenze di questa regione:
- componi un tagliere di formaggi e salumi tipici
- esaltane il gusto con le marmellate e le confetture dei frutti profumati e polposi delle colline marchigiane o con il miele di questa terra
- accompagnali con il più classico pane e olio (l’extravergine marchigiano ha una qualità eccellente e una tradizione antica)
- bevici su un calice di un superbo Rosso Piceno o del bianco marchigiano che è tra i 100 migliori vini al mondo: il Verdicchio. In un lampo avrai servito un aperitivo tanto chic quanto sano e genuino.
- Se poi ci metti dentro anche le celebri olive all’ascolana avrai offerto ai tuoi commensali un aperitivo da gourmet.
I salumi e i formaggi tipici delle Marche
I prosciutti di Carpegna DOP e di Faleria, il salame lardellato di Fabriano, quello al tartufo dei Monti Sibillini, il ciaùscolo del Maceratese IGP (un insaccato a pasta spalmabile), la coppa di testa prodotta secondo un antico disciplinare un po’ in tutte le province della regione: sono alcune delle punte di diamante dell’antica tradizione norcina marchigiana.
La norcineria locale è un’arte così radicata in questa regione (oltre che un’importante voce dell’economia) che un tempo quasi tutte le famiglie in campagna allevavano suini. Anche l’allevamento di ovini regala straordinarie tipicità di questa terra in fatto di formaggi:
- il pecorino del Maceratese è famoso per essere prodotto con il latte delle pecore di razza sopravvissana (e si sposa alla perfezione con le marmellate);
- il formaggio di Fossa, tipico delle zone più settentrionali della regione, è noto in tutto il mondo per la sua antica tecnica di stagionatura nelle fosse scavate nella roccia (la sua migliore degustazione è con il miele);
- la Casciotta di Urbino (che vanta la DOP), più delicata, è ottenuta dalla lavorazione di latte di pecora e latte vaccino.
- l’Ubriacone (quando la tradizione casearia incontra la viticoltura) che viene lavorato con le vinacce (le bucce degli acini, privati della polpa) di uve autoctone.
Le marmellate e le confetture delle Marche
Quello di abbinare i formaggi alle marmellate e al miele è ormai un trend a tavola: in questo i frutteti marchigiani affacciati direttamente sull’Adriatico, cullati dall’effetto mitigatore del mare sul clima, sono un’ottima “spalla” per la tradizione casearia locale. Le marmellate (sono a base di agrumi) e le confetture (sono a base di polpa di frutta) prodotte su queste vallate hanno caratteristiche di gusto e profumo così uniche da valorizzare al meglio qualunque tipologia di formaggio.
A te basterà aprirne qualche vasetto di produzione squisitamente marchigiana e il tuo tagliere sarà irresistibile. Ti consigliamo, per un risultato di sicuro effetto, la confettura di mele rosa: crescono sulle aree montane dei Monti Sibillini e dell’Alto Tronto queste particolari mele piccole e schiacciate, dal colorito rosa sfumato fino all’arancio e al rosso, dalla cui polpa soda e croccante, dolce e profumata, si ricava una confettura ottima per accompagnare i formaggi meno stagionati come le caciotte.
Non dimenticare di assaggiare anche la confettura di visciole (Duchessa di Visciole) che è stata recentemente premiata come migliore confettura d’Italia.
Il miele marchigiano: ce n’è uno per ogni tipo di formaggio
Ha origini antiche anche l’apicoltura marchigiana, dalla quale arrivano tra i migliori mieli d’Italia, apprezzati in tutto il mondo. Se è di alta qualità, un miele, di qualunque tipo sia, non tradisce mai la sua missione di esaltare un formaggio, che sia più o meno stagionato, sfruttando il contrasto tra il suo sapore dolce e la sapidità di un pecorino o di una caciotta.
Ma vediamo nel dettaglio quale tipo di miele si adatta meglio a quale tipo di formaggio.
- Vuoi stupire i tuoi ospiti con un miele diverso dal solito? Scegli il miele di melata: più scuro e meno dolce di quello comune, “regge” anche i pecorini più forti e saporiti. O prova il sapore intenso e versatile del miele di eucalipto.
- Se preferisci formaggi meno forti, di media stagionatura, opta per il miele di tiglio o di acacia.
- Nel tuo aperitivo hai puntato tutto su formaggio di Fossa? Scegli il miele di castagno, piuttosto amaro e denso.
Pane e olio con l’extravergine marchigiano, un olio dalla tradizione antica
STUPISCI CON UN APERITIVO SANO E CHIC
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In un aperitivo che si rispetti non può mancare il pane, che sia fresco o sottoforma di sfiziose bruschette. In ogni caso rigorosamente condito con un filo d’olio. L’extravergine di oliva marchigiano vanta il riconoscimento Igp ed è uno dei prodotti più apprezzati di questa terra anche all’estero. Il punto di forza della produzione marchigiana dell’olio è la varietà delle olive che si coltivano sulle colline della regione: un mix che dà vita ad un prodotto di eccellente qualità e dalle caratteristiche organolettiche irripetibili, che si tratti di un olio fruttato, dal sentore di mandorla o più acerbo.
Olive all’ascolana: il simbolo della gastronomia marchigiana
Le olive sono un ingrediente fondamentale della cucina marchigiana, soprattutto di quella della tradizione contadina. In particolare, le olive all’ascolana sono il piatto più tradizionale e rappresentativo della gastronomia delle Marche. Originarie di Ascoli Piceno (come dice il nome stesso), queste particolari “polpette” a base di olive e carne mista sono diffusissime in tutta Italia e famose anche all’estero. Perfette per gli aperitivi, come finger food si prestano bene anche a sostituire i secondi nelle cene meno formali.
Gli abbinamenti dell’aperitivo con il vino
Prodotti a partire da vigneti coltivati ancora secondo le antiche prassi contadine, i vini marchigiani vantano un’eccellente qualità e caratteristiche di gusto e profumo non riproducibili.
- Prova un’intensa Lacrima di Morro d’Alba DOC, un rosso deciso ma fruttato, con sentore di viola e fiori di ciliegio, il cui sapore asciutto e sapido è perfetto per accompagnare il salame di Fabriano e il ciauscolo.
- Ad un buon pecorino stagionato affianca un calice di Rosso Piceno DOC: con il suo mix di prugna matura, more e fiori di malva, ha un gusto fruttato e floreale in grado di reggere qualsiasi sapidità.
- Se preferisci il bianco, devi sapere che il Verdicchio è il vino più marchigiano che c’è! Dalle insolite sfumature verdi (come dice il nome) e prodotto dal vitigno più pregiato della regione, è un vino con una storia lunga 600 anni. Secco e asciutto, con un inconfondibile retrogusto di mandorla, è amato anche da chi predilige il rosso (per questo motivo è chiamato anche “il bianco vestito da rosso”). Si bene indifferentemente dall’aperitivo a base di formaggi fino al dessert, passando per la carne ed il pesce, la frutta secca e il tartufo.
