Verdicchio: 600 anni di storia. È il vino più marchigiano che c’è

Verdicchio Castelli di Jesi doc FabriziFamily

Il bianco autoctono sfida il tempo con una nuova stagione d’oro che lo incorona tra i grandi del mondo. Versatile e unico per le sue caratteristiche, trova posto sulla tavola di tutti i giorni in abbinamento a piatti a base di carne e di pesce.

Quello dei Castelli di Jesi Doc ha festeggiato i suoi 50 anni quest’anno e vive una seconda, straordinaria, giovinezza. Ma il Verdicchio delle Marche ha alle spalle una tradizione secolare: 600 anni di storia, che oggi si arricchisce di un nuovo capitolo con la consacrazione a “vino bianco più conosciuto dal pubblico italiano” (dato certificato dall’osservatorio di settore Wine Monitor-Nomisma).

Merito di una stagione d’oro che è frutto di un attento lavoro di squadra dei consorzi vinicoli locali per promuovere e rilanciare il vitigno più pregiato del territorio marchigiano.

Verdicchio dei Castelli di Jesi: 400 produttori per un successo internazionale

Le due Doc principali delle Marche (il Rosso Piceno e il Verdicchio dei Castelli di Jesi) nascono tra le provincie di Jesi e Macerata. Interessano 23 comuni della provincia di Ancona e 2 della provincia di Macerata, per un totale di 400 produttori (Fonte: Istituto Marchigiano di Tutela Vini).

Numeri di un fenomeno, quello del Verdicchio, che negli ultimi 10 anni è diventato il volano dell’economia enoica regionale, trainando con sé il settore della gastronomia ma anche l’intero comparto agroalimentare. Basta pensare che oggi 2 ristoranti su 3 hanno il Verdicchio nella carta dei vini.

Le caratteristiche di gusto uniche e inimitabili del Verdicchio: il “bianco vestito da rosso”

vino verdicchio doc fabrizi familyStrutturato e corposo, per le sue caratteristiche di longevità e capacità di migliorare nel tempo il Verdicchio è fra i pochi bianchi amati anche da chi predilige il rosso. Per questo motivo è chiamato “il bianco vestito da rosso”. Ma nessuna confusione sulle sue note di colore: come dice il nome stesso, questo bianco fresco, secco e asciutto al palato, al giallo paglierino associa sottili sfumature di verde.

Quello del Verdicchio è un vitigno a bacca bianca, che dà un vino profumato di fiori, prima, e di frutta, dopo, con un retrogusto inconfondibile di mandorla.

La Doc “Verdicchio dei Castelli di Jesi” (istituita nel 1968, ha celebrato il mezzo secolo al Vinitaly di quest’anno) prevede che nella produzione sia impiegato come minimo l’85% di uve del vitigno autoctono.

Grazie alla duttilità e alla qualità delle sue uve, il Verdicchio viene declinato anche in Passito e Spumante e vanta, tra i pochi bianchi nel panorama italiano, la tipologia Riserva (deve avere minimo 18 mesi) perché è sorprendentemente capace di migliorare nel tempo, quando tende a diventare più ricco e possente.

Verdicchio: è il vino bianco italiano più venduto al mondo

Quello del Verdicchio è un vitigno antichissimo delle Marche: le prime tracce risalgono al 16esimo secolo. La sua storia centenaria ne fa risalire il nome alla sfumatura verde che gli acini mantengono anche una volta maturati.

Negli anni ’60 la bottiglia con il caratteristico design ad anfora ha fatto il giro del mondo e il Verdicchio si è imposto sul mercato estero. Una curva che è cresciuta con il boom di consumi fino agli anni ’80. Di recente, quando per il Verdicchio si è aperta una fase di nuova vitalità, sono arrivati una miriade di riconoscimenti:

  • nel 2014 è stato il vino bianco fermo più premiato dalle guide italiane
  • negli ultimi anni ha fatto incetta di premi nelle guide del Gambero Rosso ed è entrato nella top 100 dei migliori vini al mondo
  • quest’anno un Verdicchio è stato premiato con la medaglia d’oro ai Decanter World Wine Avard 2018, uno dei concorsi enologici più autorevoli al mondo
  • sempre quest’anno, il Verdicchio è stato confermato fra i migliori ambasciatori del bianco fermo italiano che è risultato il vino più venduto al mondo (dati 2018 Nomisma Wine-Monitor presentati in occasione dei 50 anni della Doc Verdicchio dei Castelli di Jesi)

Gli abbinamenti del Verdicchio a tavola: la sua versatilità è l’arma vincente

 

Ottimo con i primi piatti a base di pesce e frutti di mare, il Verdicchio si sposa bene con paste e risotti ma anche con le zuppe di verdure.

Abbinato con i secondi piatti, si presta facilmente ad essere sorseggiato con carni bianche accompagnate da patate, ma anche con sapori più decisi come quelli della selvaggina, grazie alla tua tipica acidità che fa sostenere e prolungare il gusto.

Ottimo con il pesce al forno, alla griglia o al cartoccio, con i molluschi e i crostacei, può essere una scelta vincente anche con i formaggi, il tartufo e la frutta secca.

A fine pasto, un buon bicchiere di Passito di Verdicchio si abbina con i dessert.

Le combinazioni sono così ampie che il Verdicchio è un vino capace di trovare posto in tavola tutti i giorni. E di farsi bere con disinvoltura dall’aperitivo al dolce.

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