Olio nuovo e vino novello: novembre è buono!

vino novello e olio nuovo a novmebre

Novembre è il mese nel quale fioccano ricette a base di olio nuovo, ancora col gusto piccante, e vino nuovo o mosto d’uva. Viene subito in mente un ricco aperitivo rustico tradizionale ma non solo. Scopri insieme a noi gli abbinamenti migliori per l’olio nuovo e il vino nuovo facendo scorta di qualche ricetta tipica autunnale marchigiana.

Un pizzicore che fa bene. L’olio nuovo è un vero medicamento

L’olio nuovo è protagonista di questa stagione e va festeggiato con i giusti abbinamenti in cucina.
Il settore oleario vive un momento d’oro: nel 2019 in Italia la produzione è quasi raddoppiata (+89%)[1]. L’olio è appena stato imbottigliato e anche tu dovresti averne una scorta pronta da consumare a casa. Vuoi sapere perché?
L’olio nuovo, non decantato e non filtrato, rientra nella categoria dell’extravergine ma è composto da un numero maggiore di antiossidanti molto utili all’organismo: i polifenoli.
I polifenoli, oltre a dare quel caratteristico pizzico in gola, hanno moltissime proprietà tra cui effetti antitrombotici, antitumorali, e addirittura che sembrano preventivi per l’aterosclerosi e dell’Alzheimer.

Inoltre l’olio appena molito è ricchissimo di vitamina E che aiuta a rafforzare il sistema immunitario e limita l’invecchiamento cellulare. Ma è anche un potente antinfiammatorio e antibiotico, riduce l’accumulo dell’LDL (il cosiddetto colesterolo cattivo), è vasodilatatore, stabilizza pressione arteriosa e battito cardiaco.
L’olio è insomma amico della nostra salute e persino della linea, visto che aiuta a digerire, regolarizza la glicemia e riduce la sensazione di fame.
Proprio per questo la presenza di acido oleico, un grasso monoinsaturo contenuto naturalmente in molti alimenti, ha valso all’olio Evo il neologismo alicamento: un alimento e un medicamento allo stesso tempo grazie al mix di principi attivi dalle prerogative altamente benefiche.
Da qui il consiglio di utilizzare prevalentemente olio Extravergine d’Oliva di qualità come condimento a crudo o anche in cottura, meglio se si parla di un olio giovane e spremuto a freddo.

Olio nuovo e pane caldo, ma non solo

L’olio esce dal frantoio appena molito è pronto per essere gustato così com’è: amarognolo, fresco e vivace. Appena franto rende meglio a crudo con pane tostato caldo, insalate, verdure autunnali (verza, broccoli, cime di rapa), zuppe e minestre di legumi; dopo qualche settimana, quando molti elementi sospesi si saranno posati sul fondo, sarà il momento di usarlo su carne e pesce per esaltarne il sapore, e in generale su tutte le preparazioni.

Se sei appassionato di pane e olio, in questo periodo puoi arricchirlo con altri prodotti di stagione: noci, cachi o formaggi caprini e ovini freschi o stagionati.

Non solo olio: a San Martino bevi vino (novello)

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La tradizione vuole che la vendemmia si concluda con la spillatura del vino novello nel giorno di San Martino (11 novembre).
I vini tipici della regione Marche godono da sempre di un’ottima reputazione: ne fu testimone già Leopardi che, costretto a trasferirsi, in una lettera rimpiangeva i suoi adorati vini marchigiani.
La vendemmia del 2019[2] in Italia, seppure con un leggero calo in quantità, può vantare una qualità eccelsa soprattutto per il Verdicchio.
Benché zuccherino e poco alcolico, il vino novello può accompagnare un intero pasto tutto marchigiano: taglieri di salumi e formaggi accompagnati da funghi e carciofi, brodetti, lumachine in porchetta, dolci a base di marroni nostrani (castagnaccio, tronchetto, ravioli fritti, spiedini di castagne).

Vino nuovo o vino novello? Attenzione alle differenze

La somiglianza dei due termini può trarre in inganno ma vino nuovo e vino novello sono due prodotti totalmente differenti.

Il vino novello è quello che, per legge, può essere immesso sul mercato a partire dal 30 ottobre di ogni anno ed è un tipo di bevanda che ha subito una macerazione carbonica di una dozzina di giorni: in poche parole l’uva raccolta e selezionata per questo scopo viene posta in contenitori ermetici e colmati di Co2. In questo modo, più o meno spontaneamente, parte una fermentazione che trasforma gli zuccheri in alcol. Considerato il tempo breve di queste operazioni, si ottiene un prodotto delicato e poco alcolico ma estremamente deperibile. Per questo il novello dovrebbe essere bevuto subito, entro la fine di novembre, perché tende a rovinarsi e ossidarsi molto rapidamente.

Per spiegare meglio, il vino nuovo è invece la nuova annata di un vino canonico, che generalmente viene messa in commercio fra marzo e aprile. Sono vini con o senza denominazione che possono essere anche destinati all’invecchiamento. In questo caso possono riposare anche per anni senza perdere le loro caratteristiche organolettiche. Niente a che vedere con i vini novelli!

Ricette con l’olio nuovo, vino novello e dolci al mosto d’uva. La tavola è imbandita!

Si può fare solo in questo periodo dunque val bene la pena di approfittare!

Incominciamo dall’antipasto, a base di olive nere alla marchigiana (olive strinate) per poi passare al profumo di una polenta bianca al tartufo di Acqualagna e funghi (altri ingredienti tipicamente marchigiani), naturalmente condita con olio nuovo, poi olive all’ascolana e infine un dolce che usa il mosto d’uva come ingrediente di base: le ciambelle e i cavallucci marchigiani.

Un pasto intero e completo che attraversa i profumi della stagione e i sapori dell’inverno alle porte e che fanno venire voglia di accendere il camino e parlare per tutta la sera, magari raccontando una favola di paura a i più piccini.

Qualche suggerimento per un menu marchigiano al 100%

Ricorda che durante la preparazione della tua tavola dovrai essere rigorosa: scegli solo olio extravergine d’oliva Fabrizi Family e olive marchigiane, così come vino novello di cantine della regione del Verdicchio, perché solo così hai la certezza di prodotti certificati e di qualità.

Per esaltare ancor di più la dolcezza dei tuoi antipasti o dei dessert, lasciati tentare dai mieli, dalle confetture e dalle marmellate Fabrizi Family premiati e certificati che nascono da frutteti situati in prima fascia costiera: una condizione climatica ideale e particolare che elimina ristagni di umidità e permette una maturazione ventilata che garantisce aromi ricchi e polposità eccellenti.

[1]     Ansa. Produzione dell’olio in Italia nel 2019

[2]     Ansa: vini bianchi al top nella classifica vendemmia Marche 2019

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