Simbolo della Pasqua per eccellenza, la colomba ha origini antichissime e, sebbene sia un dolce datato, ancora oggi ha il suo fascino e continua ad avere un larghissimo seguito tra le persone.
Tutti ricordano il celebre passo biblico, nel quale si racconta che, dopo il diluvio Universale, tornato il sereno, la prima forma di vita a vedersi fu proprio una colomba; essa spiccava il volo con un ramoscello d’ulivo nel becco, emblema della pace ritrovata tra Dio e l’uomo. Allegoria del fatto che non tutto era perduto per sempre e che c’era ancora possibilità di vita, di speranza e di rinascita.
Ci sono anche diverse leggende che si tramandano, riguardo l’origine di questo dolce e la maggior parte di esse vede Pavia, o comunque le zone della regione Lombardia, come teatro.
Alcuni sostengono che la colomba sia nata grazie ai Longobardi. Si narra, infatti, che il re Alboino, sovrano dei Longobardi, durante l’assedio della città di Pavia nel 572, ricevette in dono dalla popolazione dei pani dolci per chiedergli clemenza. Il re rimase così deliziato da quella preparazione dolce a forma di colomba, che decise di risparmiare la città e i suoi abitanti.
Un’altra leggenda, sempre in qualche maniera riferita ai Longobardi, è quella legata a Colombano, un abate irlandese, e alla regina Teodolinda. Si racconta che l’uomo di fede venne invitato a cena dalla sovrana e da suo marito, i quali fecero servire un banchetto luculliano, a base di ogni tipo di carne squisita. Colombano, però, parve rifiutare quelle prelibatezze, in quanto voleva tenere fede alla morigeratezza prevista dal periodo quaresimale, che precede la Pasqua. I sovrani a questo punto si offesero e l’abate per risolvere la situazione, benedisse le pietanze in tavola e trasformò tutto il cibo in bianche colombe di pane.
C’è un’ulteriore leggenda circa la nascita della colomba e si lega a Federico Barbarossa, precisamente al 1176, durante la battaglia di Legnano. Si dice che durante il combattimento tra le truppe di Federico e quelle della Lega di Legnano, due colombe bianche decisero di posarsi proprio sulle insegne della Lega; tale fatto venne interpretato come un segno di buon auspicio, tanto che Federico Barbarossa venne sconfitto e così il comandante della Lega diede l’ordine di far preparare dei dolci a forma di colomba.
L’ origine del prodotto
Queste leggende sono affascinanti e molto suggestive, ma probabilmente la reale motivazione che spinse all’invenzione della colomba è ben meno poetica e si lega a ragioni industriali, le quali hanno portato alla creazione di questo prodotto, consumato e amato dalle masse. Negli anni 30 del ‘900, infatti, un noto imprenditore lombardo pensò di utilizzare gli stessi macchinari usati per la lavorazione del panettone natalizio, al fine di realizzare un altro prodotto dolce che celebrasse la Pasqua. Com’è noto, l’impasto base è simile a quello del panettone, ma nella colomba non possono mancare le mandorle, che costituiscono la copertura con tanto di glassa zuccherina.
Con il passare del tempo sono nate tantissime altre ricette e varianti rispetto a quella originale, così come le farciture che hanno preso piede negli ultimi anni; all’interno infatti si può trovare la classica frutta candita, l’uvetta, ma anche gocce di cioccolato, crema al pistacchio, crema pasticcera, crema chantilly, zabaione, confetture o marmellate.
La nostra Damigella di Visciola
Ultimamente sempre più persone preferiscono realizzare la colomba in casa, dando sfogo alla creatività e alla fantasia per sperimentare le proprie doti culinarie e mettersi alla prova. C’è anche chi preferisce attenersi alle tradizioni e usare, ad esempio, le vecchie ricette di famiglia che vengono tramandate di generazione in generazione; tra quelle persone ci siamo anche noi. Un aspetto su cui vogliamo porre l’attenzione è che non ci siamo limitati a seguire soltanto la ricetta della colomba di nonna Emilia, infatti abbiamo aggiunto qualcosa in più, un tocco personale che rende la nostra colomba unica e riconoscibile nel mare di proposte che è possibile trovare. Per fare tutto questo, dicevamo, siamo partiti dalle origini, dalla ricetta della nostra tradizione familiare e abbiamo creato un prodotto originale e freschissimo.
Dopo il grande successo natalizio del Panettone alle Visciole, “Cavaliere di visciola”, siamo lieti di presentare la “Damigella di Visciola”, la nostra nuovissima Colomba alle visciole!
Le sue caratteristiche
Artigianale, preparata con lievito madre, quindi a lievitazione naturale, procedimento che rende l’impasto areato e per questo ricco di alveoli, molto più leggero e digeribile, permettendo anche una lunga conservazione del prodotto. All’interno c’è un vero e proprio tesoro nascosto, i gioielli della Damigella: delle preziose pepite di visciola rosse, brillanti, morbide e succose, le quali la rendono irresistibile e fanno in modo che se ne voglia ancora un’altra fetta. La sofficità dell’impasto, unita alla freschezza delle visciole, si sposa perfettamente alla croccantezza della copertura della colomba, realizzata con mandorle sfogliate, le quali garantiscono un guscio così fragrante e fondamentale per riparare il prodotto, contribuendo a mantenerlo umido internamente. Queste tre diverse consistenze date dall’impasto, dalle visciole e dalle mandorle sono avvertibili da subito, sin dal primo morso, e rendono la Damigella un prodotto vivace, dal sapore avvolgente e mai noioso al palato. Il gusto acidulo delle visciole si unisce alla dolcezza dell’impasto e delle mandorle, donando al tutto un equilibrio di sapori che risulta perfettamente bilanciato nell’insieme. Inoltre le visciole sono prive di alcol, perciò la colomba è adatta a tutti, sia ai grandi che ai piccoli!
Infine ogni colomba è confezionata a mano con cura e con amore, l’incarto va differenziato in base a come riportato in etichetta, nel pieno rispetto della natura e dell’ambiente.
Un consiglio
per assaporare al meglio la Damigella e far gioire le papille gustative, accompagnala al nostro Re di visciola, la bevanda a base di vino e visciole (guarda qui), il fine pasto ideale per i giorni di festa!