Ricette marchigiane antiche: quali sono e come riproporle

La cucina della nonna

Le ricette marchigiane antiche sono un trionfo della ricchezza di questi luoghi: coniglio in porchetta, primi piatti di mare e monti, specialità di pasta, dolci e molte altre leccornie da abbinare con vini, olio e confetture. 

Le ricette dell’antica cucina marchigiana celebrano la vicinanza della regione a mare e monti in un ricco ensemble di sapori. Dalla cucina di mare, passando per quella tradizionale contadina, fino alle delizie dei paesi di montagna: l’enogastronomia marchigiana è un universo culinario da scoprire. Il tutto valorizzato dalla eccellente proposta di olio e vini regionali, utili non solo ad accompagnare i piatti, ma a raccontare la storia e le tradizioni locali di una regione davvero unica nel suo genere.

Vediamo insieme alcune delle più celebri ricette marchigiane antiche, insieme ai vini adatti a degustarle al meglio.

Vincisgrassi: piatto simbolo delle Marche

Ambasciatore della cucina marchiana per antonomasia, i vincisgrassi sono comunemente considerati una specie di “lasagna”, ma, in realtà, sono molto di più. La sua preparazione prevede lo svolgimento di un vero e proprio rituale, tramandato dalla seconda metà del 1770.

La caratteristica croccantezza del primo strato, insieme alla peculiarità di ben quattro diverse tipologie di carne previste dalla ricetta hanno reso i vincisgrassi la pietanza più amata e diffusa nella regione. Ma attenzione: il suo successo è nascosto in un ingrediente segreto, indispensabile per la sua riuscita.

L’universalità del vincisgrassi quale simbolo della cucina marchigiana richiede l’accostamento con un vino altrettanto emblematico del territorio. In questo senso, un Verdicchio dei Castelli di Jesi rappresenta senza dubbio la scelta giusta.

Grazie alle sue note fresche e corroboranti e alla sua storia antica (da oltre 600 anni prodotto nella regione), questo vino, tra i più conosciuti in Italia, è certamente il prodotto perfetto per accompagnare i sapori di un piatto tanto rappresentativo.

Olive ascolane: ricetta marchigiana nel mondo

Se i vincisgrassi costituiscono il piatto più amato della regione, quella delle olive all’ascolana è di sicuro la ricetta marchigiana più nota e diffusa in Italia e nel mondo.

L’appetibilità di questa pietanza, al di là del sapore, è dettata dal suo duttile impiego nel rappresentare tanto uno sfizioso antipasto o aperitivo, quanto un secondo (o contorno) delizioso.

L’idonea esposizione delle colline picene ai sentori salmastri dell’Adriatico ha nei secoli affermato proprio in questa zona un’arte nella coltivazione di olive, sia da tavola che per la produzione di olio di altissima qualità.

La frittura delle olive ascolane richiama la necessità di vini bianchi, facilmente accostabili anche ai piatti della più tipica cucina di pesce regionale, come lo “Stocco” all’anconetana e i brodetti di pesce.

Insieme al Verdicchio, descritto in precedenza, è possibile optare anche per un Pecorino DOC, altro vino da sempre rappresentativo della tradizione enoica locale.

Piatti a base di carne: il coniglio in porchetta

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SCEGLI UN VINO MARCHIGIANO

Spostandoci nell’hinterland della regione troviamo numerose proposte di piatti tradizionale a base di carne. Si tratta di pietanze anticamente legate ai giorni di festa, quando la carne costituiva un alimento adatto a occasioni particolari.

In merito a questo argomento troviamo subito una prima, interessante, curiosità. Sembra infatti che le origini della porchetta non siano in realtà da far risalire alla regione Lazio o Umbria, ma alle Marche, dove viene ancora cucinata secondo metodi “antichi”.

Ne è un esempio il “coniglio in porchetta”, piatto regionale la cui preparazione necessita di un’esperienza e di una dedizione certosina. Il coniglio, dopo essere stato finemente disossato, viene condito di sale e pepe, fegato sminuzzato soffritto nel grasso di pancetta e aromi come finocchietto e maggiorana. Il tutto viene poi cotto in forno con rosmarino olio e vino.

Una ricetta che ricordai i sentori lontani della cucina medioevale, ai quali è necessario associare un vino rosso dal sapore deciso e robusto, come un Rosso Piceno DOC o una bottiglia di Lacrima di Morro d’Oro d’Alba.

Formati di pasta marchigiana: l’estetica della tradizione

Ai più saranno certamente noti i celebri maccheroncini di Campofilone, insigniti del titolo IGP dal 2013. Un formato di pasta che, data la vicinanza al mare del Comune in cui vengono preparati, è da sempre associato alla cucina di mare, da accompagnare con un fresco vino bianco.

Eppure, non mancano versioni dei maccheroncini in salsa d’entroterra. Tra le più apprezzate troviamo quella al tartufo, altro prodotto pregiato della cucina marchigiana.

Nell’urbinate sono invece celebri le “lumachine”, pasta sfoglia rigata perfetta per brodo di carne o verdura, da accostare ad un rosso dalla struttura piena e corposa.

Dolci marchigiani: i dessert più golosi

Al pari di quella della porchetta, esiste un’altra ricetta da sempre considerata laziale e che è invece espressione della tradizione marchigiana. Parliamo del maritozzo, dolce della cucina locale farcito da miele o confetture autoctone, come quella di visciole.

Un dessert idoneo per una colazione salutare e completa, al pari delle genuine crostate con confettura di mele rosa.

Sapori genuini, che dalle cucine delle nonne sono giunti fino a noi senza perdere l’aroma invitante e autentico della tradizione.

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